NICOLETTA “NIKY” GHIBERTI, LA STORIA DI MAMA PAKA, ALLE ORIGINI

Nicoletta "Niky" Ghiberti

NICOLETTA “NIKY” GHIBERTI, LA STORIA DI MAMA PAKA, ALLE ORIGINI

Nicoletta “Niky” Ghiberti è da parecchi anni la paladina dei gatti della piccola cittadina turistica di Watamu.

Mama Paka è una solare signora arrivata in Kenya nel 2004 da Torino,

dove svolgeva il lavoro di contabile per le farmacie di Capoluogo e Provincia.

L’amore per i felini trova il suo culmine in Kenya.

Su un terreno acquistato nel centro del paese presto sorgerà una piccola palazzina “petfriendly“ che Mama Paka adibirà all’affitto di camere ammobiliate.

Dopo dieci anni di lavoro soddisfacente Nicoletta ed il marito Gaetano, chiudono l’attività per godersi la pensione ed i risparmi accumulati, in gran parte ancora bloccati all’Imperial Bank, dopo il noto crack della banca.

Sarà per dirottare pensieri e passione verso qualcosa di diverso

o per la sensibilità che un luogo come Watamu tira fuori nelle persone di animo generoso,

sarà per quella predisposizione che porta tanti residenti locali ad impegnarsi nella protezione degli animali della savana, delle foreste o dei fondali marini,

o dei bambini orfani o della salute della povera gente, che Niky ha scelto, di fare qualcosa per la terra che la ospita scegliendo di prendersi cura dei gatti randagi.

https://www.micirandagiwatamu.com/salviamoli/

A Watamu la chiamano tutti “Mama Paka”.

La storia di Nicoletta “NIky” Ghiberti, Mama Paka, inizia quando una turista le lascia la propria gatta Nerina chiedendole di accudirla per 3 mesi fino al suo ritorno.

“La signora non è più tornata – ricorda la donna – e da quel giorno Nerina è diventata parte della famiglia, oltre a Red, un bellissimo maschio rosso che mi accompagna nelle passeggiate”.

Ogni porta è dotata di porticina per consentire libertà di movimento degli ospiti.

Una stanza è stata destinata a cucina in cui cuoce circa 165 kg di carne che mischia con riso, verdure e pesci secchi per un costo di circa 490€ a settimana

Alle 08.00 “Mama Paka” è pronta per iniziare il suo giro di distribuzione cibo, munita anche di colliri e disinfettanti in caso di bisogno.

Fino a qualche tempo fa si muoveva a piedi, ora il lavoro è diventato troppo pesante e usa la macchina, i gatti da sfamare sono oltre 260,

nel tempo si è aggiunto anche qualche cane .

Le zone di distribuzione sono:

vicino al Barracuda, dove c’è un punto di raccolta dell’immondizia e si concentra la colonia più numerosa,

all’Aquarius,

al come Back e al villaggio di Watamu.

In questi stessi luoghi vengono effettua gli appostamenti per catturare gatte da sterilizzare ad oggi ,

grazie alle donazioni si sono potute sterilizzare 300 gatte, prese quasi tutte con i soli trasportini .

“Non posso prenderne più di sei alla volta in quanto dispongo solo di altrettanti box -spiega Nicoletta – fino a qualche tempo fa ho fatto tutto da sola, ma è un lavoro non facile,

così ora mi aiuta una ragazza italiana, 6 mesi l ‘anno come volontaria, e Papa Salsa (un keniota che provvede anche aiutarmi nel giropappe) .

Lui è ormai il mio tramite con la comunità locale, che si rivolge a noi per segnalarci necessità o problematiche”.

Grazie alla disponibilità di Marzia, amica e vicina di casa, i felini catturati vengono messi nella sua dependance in attesa del veterinario che su compenso di 40 euro circa a gatto effettua l’operazione.

Il giorno dopo vengono riportati nel luogo dove sono stati raccolti.

Ma i gatti randagi Watamu sono in continuo aumento. Niky non riesce più a sostenere le spese e la mole di lavoro.

Nicoletta “Niky” Ghiberti Approdando su fb, grazie all’aiuto di Leli Sala crea il gruppo MICI RANDAGI DI WATAMU,

attraverso cui idea una serie di lotterie o attività dedicate alla raccolta di fondi o di medicinali.

L’attivissima Niky crea e vende anche gadgets, t-shirt e altro.

L’intento è quello di raccogliere il necessario

per comperare altri box, trovare veterinari o esperti disponibili a fare del volontariato ma anche semplicemente consigli su come prendere i felini più selvatici o diffidenti.

“Desidero sterilizzare almeno 5000 gatti – dice “Mama Paka”

aprire in Watamu un rifugio per randagi, che all’inizio del 2019 ha potuto finalmente realizzare e uno studio veterinario per tutti coloro che ne hanno bisogno –

ma avrei bisogno di un aiuto concreto, specialmente nella cattura.

Solidarietà non solo per i gatti

Nel corso di questi anni ho trovato molta solidarietà ma nessuna partecipazione attiva,

in tanti hanno criticato la scelta di aiutare i gatti e i cani randagi in un luogo in cui ci sono esempi di povertà e di disagi umani,

ma una cosa non esclude l’altra.

Infatti Nicoletta contribuisce al pagamento delle rette scolastiche dei figli del suo staff.

Il Kenya è uno dei luoghi in cui le persone sensibili e di cuore non possono voltare lo sguardo dall’altra parte.

Se poi lo sguardo scende in basso, come si fa a resistere a un musetto di micio o cane ?

https://www.facebook.com/groups/micirandagiwatamukenya